Gare: 2^ tappa di qualifica U10-U20 circuito area macrosud
Per il terzo anno consecutivo, la SudEst climb ha ospitato una tappa delle fasi di qualifica maschile e femminile del circuito FASI area macrosud.
L’evento si è concluso domenica 25 febbraio ed ha visto coinvolti juniores dagli Under 10 agli Under 20 di Puglia, Campania e Basilicata.
Anche quest’anno la grande macchina organizzativa della SudEst si è messa in moto. I lavori di smontaggio e pulitura delle vecchie prese e di tracciatura sono iniziati tre giorni prima dell’evento, in cui la palestra non è stata accessibile. Sono stati allestiti degli spalti per il pubblico atteso e laboratori per i bimbi più piccoli, fratellini e sorelline degli atleti, per occupare i lunghi tempi di attesa dettati dall’isolamento, tantitivi e riposi.
Sono stati tracciati più di 10 boulder ad opera di Gianluca D’Ecclesis da Bari, Francesco *** da Potenza e Federico Della Vecchia da Avezzano.
I boulder
Il primo blocco su dei grandi volumi svasi rosa era un coordinativo. Non particolarmente apprezzato dagli atleti che venendo da un’ora di isolamento e carichi di tensione si sono trovati un gioco di coordinazione ed equilibrio. Il secondo e il terzo blocco, grandi volumi e tacche triangolari in strapiombo; entrambi i blocchi sono stati letti molto bene dai ragazzi che li hanno quasi tutti flashati.
Il terzo blocco era un dedalo di mezzelune gialle sotto un tetto che obbligava gli atleti ad effettuare molti cambio-piede e direzione. Il quarto blocco molto bello da vedere ricordava i vecchi videogiochi a 8bit degli anni ’80. Mattoncini viola disposti a fantasia, disegnavano una lunga rampa verso il top. La bellezza estetica non è bastata a far cadere gli atleti in un paio di tranelli tra cui uno sotto al top, che solo gli atleti più pazienti sono riusciti a portare a casa al primissimo tentativo.
Il quinto blocco su dei volumi verdi era un coordinativo della vecchia scuola. Riprendendo un immaginario “saltello” verso destra tra due pareti adiacenti. Proseguiva con una pancia in strapiombo che si ammorbidiva sulla sommità fino a diventare una delicatissima placca appoggiata.
Il sesto blocco in comune con tutte le categorie è stato posto su uno strapiombo di 25°. La partenza, sulle nuove prese di gara bianche, partiva con una serie di tre svase per poi terminare fino al top con dei listelli verticali che obbligavano ad un paio di movimenti in Durfell prima di poter tornare frontali al top. La lettura non è stata semplice. Se gli atleti che hanno conquistato la zona sono un’esigua manciata di valorosi. Gli eroi che hanno conquistato il top si possono contare sulle dita di una mano.
Il settimo ed ultimo blocco in comune tra le categorie si svolgeva su una lunga placca appoggiata. Sin dalla partenza aveva molte caratteristiche in comune con le lunghe vie granitiche di multipitch, dove l’equilibrio e la pazienza sono fondamentali per trovare il giusto modo di progredire. Molte prese chiave erano di fatto nascoste sotto o dietro grandi volumi neri. L’utilizzo dei piedi era fondamentale per poter risicare ogni millimetro per liberare il movimento a ginocchia e bacino.
Tuttavia, come se non bastasse. La zona era collocata in modo da obbligare gli atleti a scendere così in basso, da rendere ancora più difficile la ripresa dell’arrampicata e la progressione verso il top.
I ragazzi hanno dovuto fare una scelta molto difficile tra: conquistare la zona e bruciare un eventuale top flash o saltarla e proseguire sperando di non trovare altre sorprese.
Come abbiamo visto sono stati giorni intensi per tutti, allietati da tanti sorrisi ed allegria che questa strana e magica disciplina ogni volta ci regala.
Qualifiche della giornata: https://fasi.results.info/#/event/777